Massimo Bolognino, Salvifica Bellezza

Pubblicizzo con piacere questo nuovo volume dell'amico Massimo Bolognino, grazie al cui contributo spero di arricchire la Cittadella con le riflessioni tipiche della letteratura filosofica cristiana orientale.


La Filocalia, letteralmente “amore della bellezza”, è il breviario ascetico e mistico della Chiesa d’Oriente e racchiude un patrimonio spirituale di grande valore per tutta l’umanità. Guidati dagli scritti dei Padri in essa contenuti e da voci di teologi e mistici – ortodossi e non solo – ci proponiamo di interrogarci sul valore salvifico della Bellezza come volto di Dio. La bellezza divina è un nome dimenticato, frainteso, più spesso sfigurato da caricature mondane. Attraverso l’itinerario spirituale qui proposto cercheremo di farne emergere i tratti luminosi che trovano in Cristo il punto focale e nell’uomo, restituito alla sua originaria dignità di “essere chiamato a diventare dio”, il compimento. La dimestichezza con le tematiche filocaliche può essere ottenuta solo nella concreta, personale messa in pratica dell’ insegnamento dei Padri: non basta, anche se è necessario, leggerne gli scritti. A sua volta, il contatto personale con i testi, e l’impegno spirituale che deve conseguirne, si arricchisce di tutte le esperienze interiori che il lettore porta in sé, uniche e irripetibili, preziose e inimitabili, perché ciascuno deve percorrere da sé il cammino della ricerca di Dio. È per questo motivo che, se per un verso tutti gli spirituali filocalici presentano volti che si assomigliano profondamente, per l’altro non ce ne sono due identici: non solo tra i maestri antichi ma anche tra i viventi che ne accolgono l’insegnamento e lo mettono in pratica. La situazione è simile a quella delle sante icone: per ogni tipo d’immagine c’è uno schema fisso, ma la sua realizzazione si presenta in una varietà infinita di forme, tante quante sono le singole icone. “Una esperienza personale, dunque, non una teologia. Un percorso che è pratico (praktikè), ascetico, platonicamente esercizio di morte (melète thanàtou) e insieme razionale, in quanto ri-scoperta e ri-generazione del lògos nel profondo dell’uomo, ben oltre la superficiale dimensione del “ragionamento” (loghismòs) strumentale e interessato. E’ così che si manifesta quella bellezza che altrimenti resta sconosciuta: in realtà in ogni istante essa si offre gratuitamente all’uomo, ma l’uomo non è in grado di riconoscerla, legato com’è al suo piccolo ego, e solo quando questo scompare essa gli si mostra pienamente. La prova della verità qui non è più esteriore, non è in libri o in teorie, ma tutta interiore, e perciò certa e inoppugnabile. E’ nella profonda letizia, anzi, nella gioia estatica che l’uomo prova in ogni istante di fronte a questa straordinaria, mirabile bellezza, ed allora non ha dubbi, giacché la letizia è davvero, spinozianamente, segno di perfezione.” (Dalla presentazione di Marco Vannini)


Massimo Bolognino 



Salvifica bellezza
Sulle tracce della spiritualità filocalica dell'Oriente cristiano

Edizioni Effatà, Cantalupa (To) - Collana «Spiritualità dove, come, quando» 29 – formato cm 14 x 20,5 – brossura
128 pagg. – 2010 – euro 10,00



Massimo Bolognino (Torino, 1963) dopo gli studi classici si è dedicato all’approfondimento della mistica e della spiritualità, particolarmente dell’Oriente cristiano. Collabora a riviste specialistiche con testi sul rapporto tra estetica e teologia, sul dialogo interreligioso e su figure della teologia ortodossa quali Pavel Florenskji. Ha curato l’introduzione al volume sulla spiritualità cristiana orientale Attualità del Simbolo dell’archimandrita Silvano Livi (Franco Angeli, 2001) e tiene conferenze sui temi della mistica e della spiritualità cristiana orientale.

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